Quando sono tornata a casa da questo weekend a Lisbona di sole donne mi ci è voluto un giorno per processare le emozioni. È sempre così in questi viaggi: non puoi raccontarli mentre li vivi perché le risate, la commozione e le storie fanno troppo rumore, ma una volta rientrate ecco che mi sono messa al lavoro per scrivere questa guida per un weekend a Lisbona all’insegna della bellezza.

Per emozionarti con noi invece, non ti resta che guardare i prossimi viaggi in programma!

Weekend a Lisbona

Giorno 1: tra miradouros romantici e palazzi moreschi

Come sempre abbiamo scelto un hotel centrale per poter essere più libere di muoverci da subito e così, lasciate giù le valigie, siamo pronte per curiosare il quartiere Prìncipe Real tra i tantissimi negozietti di antiquariato, le antiche case colorate risalenti al XIX secolo, i miradouros e le gallerie d’arte.

Imperdibile il Jardin do Prìncipe Real, con le panchine che invitano ad un prezioso momento di riflessione al di sotto della grande chioma ad ombrello del cedro, e il palazzo moresco EmbaiXada, noto per la sua meravigliosa architettura, ma anche per essere uno dei centri commerciali più belli e prestigiosi del mondo. Come si dice in questo caso? Guardare e non strisciare… giusto?

Un passaggio a Piazza Rossio con la sua tipica pavimentazione ondulata ed eravamo pronte per il tramonto. Ti avviso: la scalinata per arrivare al punto panoramico Miradouro de Graça è tremenda, ma vale assolutamente la pena. Questo punto panoramico è dedicato alla poetessa Sophia de Mello Breyner Andresen e offre una vista super romantica sui tetti delle città e sul Castello di Sao Jorge.

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Giorno 2 del nostro weekend a Lisbona: creatività, icone e arte

Dici Lisbona e dici azulejos, e se potessi crearli tu stessa? Il secondo giorno è iniziato visitando il laboratorio di azulejos di Agathe Cornet-Vernet, artista, pittrice e fondatrice di Les Formettes, un laboratorio creativo che parla la lingua della pittura e delle emozioni. Il fulcro dell’esperienza non è stata la rilevanza estetica dell’opera che siamo riuscite a fare con le nostre mani, ma i punti di connessione che si sono creati.

Per il pomeriggio ti consiglio di visitare l’incredibile Monastero del Los Jeronimos, patrimonio dell’umanità UNESCO e uno dei più grandi capolavori architettonici dello stile gotico manuelino. Sicuramente uno dei posti più ricchi di fascino di Lisbona.

Un languorino? A due passi dal monastero si trova il negozio in cui sono stati inventati, i Pasteis de Belem, il dolce tipico di Lisbona. La coda è sempre lunga, ma ti assicuro che ne vale la pena.

Percorrendo Avenida da India ti imbatterai così nei bellissimi murales dedicati alla fine della dittatura, fino ad arrivare alla Torre di Belem, il vero simbolo di Lisbona poiché si tratta della storica porta d’accesso alla città. Non si può dimenticare che Lisbona infatti è stata una delle più grandi potenze navali e infatti, a pochi passi da qui, si trova il Monumento delle Scoperte dedicato ad Enrico il Navigatore e una bellissima rosa del vento sulla quale camminare osservando l’intersecarsi dei punti cardinali.

Da grande amante dell’architettura contemporanea ho voluto inserire nell’itinerario il Museo MAAT, il Museo di Arte, Architettura e Tecnologia che, se da lontano si fa notare per la sua forma unica e da vicino sembra che riesca ad inglobare le onde, dall’interno è teatro di mostre sempre interessanti.

Un consiglio per la cena: Ponto Final, il locale più famoso di Lisbona con piatti tipici condite da raffinate spezie e una vista stratosferica sul mare.

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Giorno 3: tour insolito e curioso della città

Per un racconto davvero speciale della città ti consiglio Francesca (@lisbona_da_scoprire) che nelle ore in cui siamo state insieme ci ha trasmesso tutto il suo amore per la capitale, ma anche tantissime curiosità sulla città, accompagnandoci in un itinerario che ha toccato i punti chiave:

  • Il famoso “Cafè a Brasileira” all’interno del quale la “bica”, il caffè più forte del mondo, venne servito anche al poeta Fernando Pessoa.
  • L’iconico tram 28 dal quale ammirare le viuzze di Alfama e le strade in salita della Lisbona medievale;
  • Il quartiere Chiado, il Barrio Alto, il Rossio, la Baixa e la Mouraria (con la guida è possibile aggirare quasi tutti i fatidici sali-scendi);
  • Largo Dos Triguerisor e Rua Das Farinhas dove i volti degli abitanti più anziani sono stati immortalati in fotografie ed esposti fuori dalle case come se stessero guardando fuori dalle finestre;
  • Elevador di Santa Justa con una vista splendida e numerose opere di street art nelle vicinanze;
  • Castello di Sao Jorge con la vista meravigliosa sui tetti della città;
  • Il Convento del Carmo, la chiesa gotica rimasta senza tetto dopo il terremoto del 1775

Poteva forse mancare una libreria nei miei itinerari? Assolutamente no e quindi ecco l’ultimo consiglio: Livraria Bertrand, la più antica della catena Bertrand, fondata nel 1732 nel pieno illuminismo, dove il profumo dei libri antichi ti porterà indietro nel tempo.

Lisbona

Giorno 4: LX Factory tra street art e libri

Ultimo giorno a disposizione e non potevamo farci mancare LX Factory, un vero e proprio paradiso per noi amanti dell’arte, del vintage, dei luoghi riqualificati e dell’artigianato. Un mix davvero effervescente che racconta a pieno la giocosità di Lisbona.

Non perderti la bellissima opera di street art di Bordalo e l’incredibile libreria (già, un’altra) Ler Devagar, a mio avviso, si tratta di una delle più belle del mondo.

Se vuoi ricevere la guida del nostro weekend a Lisbona, segui le istruzioni contenute in questo post!