Sempre più a Nord: le isole Svalbard, una terra estrema

Chi ha detto che il bianco è bianco? Qui ti accorgerai che ne esistono mille sfumature diverse! In queste isole vicine il Polo Nord geografico, che si trovano tra il 78° e l’80° parallelo, scoprirai una natura maestosa e potente scandita dal ritmo lento delle stagioni, che a loro volta sono regolate in modo estremo dalle ore di luce e buio. Con il mio itinerario alle Svalbard scoprirai, che oltre il bianco, anche le sfumature di azzurro sono infinite: dal blu profondo del mare glaciale agli iceberg galleggianti che diventano turchesi o verde acqua a seconda della luce.
E le esperienze da non perdere in estate con il sole di mezzanotte sono i trekking sui ghiacciai e la navigazione lungo le coste tra il pack e i fiordi. In inverno le spedizioni polari con i cani husky e in motoslitta. Se vuoi sapere cosa vedere alle Svalbard, continua a leggere!

Itinerario alle Svalbard

Il mio itinerario alle Svalbard

Siccome negli ultimi giorni, ho sviluppato un itinerario alle Svalbard per una famiglia, mi è venuto in mente di condividerlo, ma anche di parlare un po’ di questo luogo remoto, perché questo arcipelago nasconde tante curiosità a partire dal fatto che è la terra abitata più a nord del mondo e si trova mille trecento chilometri a nord della Norvegia: abitanti circa 2000 (di 50 diverse nazionalità) contro orsi polari circa 3000.

Le stagioni ovvero la presenza della luce

Infatti, è proprio la luce a farla da padrona, qui più che altrove.
A queste latitudini non ci sono 6 mesi di giorno e 6 mesi di notte, ma delle stagioni intermedie che rendono l’atmosfera crepuscolare.
Due i periodi più estremi: da metà novembre a fine gennaio, le settimane intorno al solstizio d’inverno, quando non si vede assolutamente la luce del sole. Per due mesi e mezzo abbiamo la vera notte polare, ciò significa che il sole non si alza più dall’orizzonte e, se è limpido, è frequente vedere l’aurora boreale. Bisogna, poi, attendere i primi di marzo per vedere il sole sorgere di nuovo a Longyearbyen. E da metà marzo a fine maggio si può godere del fenomeno del sole di mezzanotte, ciò significa che il sole non tramonta davvero mai. Prima e dopo la notte polare abbiamo il periodo blu, quando la luce e l’atmosfera si tingono di blu.
Esiste poi una specie di primavera dai primi di marzo a metà aprile, con il cielo che si tinge di colori pastello e un autunno da fine agosto a fine settembre, quando le ore di luce a poco a poco diminuiscono.

Cosa vedere alle Svalbard

Curiosità sulle Svalbard

Queste terre nascondono tante curiosità: eccone alcune che mi hanno particolarmente colpita:
Longyearbyen la piccola capitale delle isole Svalbard, è il centro abitato più a nord del mondo
– L’arcipelago è amministrato dalla Norvegia, ma fortissima la presenza sovietica, d’estate è possibile raggiungere e visitare Pyramiden una città fantasma abbandonata negli anni 60 dove il tempo si è fermato
Non è possibile né nascere né morire alle Svalbard: l’ultima nascita sul territorio risale al 1966, ai giorni nostri le donne circa tre settimane prima del parto si recano a Tromsø e non è neppure possibile essere seppelliti qui. Per via delle temperature rigide e del permafrost i corpi non di decompongo, pertanto dagli anni Cinquanta una legge “vieta” di morire qui.
– Qui si trova il Global Seed Vault, una gigantesca arca di Noè che raccoglie sementi da tutto il mondo con lo scopo di preservare la diversità biologica e un importante centro di ricerca internazionale
Più della metà del territorio delle Svalbard è ricoperto da ghiacciai per un totale di 7 mila chilometri cubi di ghiaccio.
– La fauna artica qui è molto varia: troviamo orsi polari, foche, trichechi, volpi artiche, renne e pernici, tutti capaci di resistere al rigido clima. Ma ci sono alcuni animali che qui non incontrerete, per questioni sanitarie (potrebbero portare malattie pericolosi) alle Svalbard è vietato l’ingresso ai gatti.

Itinerario di viaggio alle Svalbard

Si tratta di un itinerario che, come tutti, parte dalla piccola capitale, ma si sviluppa in una zona particolarmente remota: la punta estrema dell’Isfjord, nell’area di Kapp Linnè, raggiungibile solo in nave. Qui, la natura è immensa e c’è una vasta riserva naturale ornitologica. Questo lo scenario: ripide pareti dove migliaia di uccelli nidificano, canyon angusti e un silenzio assordante, indimenticabile. Se volgi poi o sguardo verso l’Oceano Artico, vedrai gli iceberg fluttuare alla deriva, e il confine tra cielo e mare scomparirà. Qui potrai anche vedere tante specie diverse: dalla volpe artica alle balene, e se sarai fortunato anche l’orso polare.

Primo giorno

L’itinerario alle isole Svalbard prevede l’arrivo a Longyearbyen, dove si pernotta in un bellissimo lodge costruiti con materiali di recupero, provenienti dai diversi insediamenti minerari della zona. All’ultimo piano, una zona comune con il soffitto in vetro per poter vedere l’aurora boreale o il sole di mezzanotte.

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Le case di Longyearbyen

Secondo giorno

Dopo la mattinata trascorsa a scoprire il piccolo capoluogo. Nel pomeriggio, ti sentirai un esploratore: con una barca veloce di parte in direzione est e il viaggio rappresenterà già di per sé stesso un’avventura verso uno dei luoghi più isolati del mondo. All’arrivo a Kap Linné la chicca: pernottamento in un ex stazione radio del 1933 che è stata trasformata in un boutique hotel, dal design nordico essenziale con sauna esterna ed enormi vetrate vista sul Mar di Groenlandia. Tra le zone comuni anche una piccola biblioteca, e io ho già gli occhi a cuore.

Terzo giorno

Oggi la terza giornata dell’itinerario alle Svalbard è dedicata, all’escursione in gommone per esplorare i dintorni sempre più verso est con pranzo in spiaggia. Si vedranno le pareti del monte Alkehornet e migliaia di uccelli che nidificano. Rientrando ci si avvicina al ghiacciaio Esmark nella speranza di avvistare qualche animale locale e magari il mitico orso bianco. Poi ovviamente sauna vista mare al rientro!

Quarto giorno

Si rientra a Longyearbyen e si avrà la giornata a disposizione per escursioni varie.
Per oggi avrei previsto la visita Barentsburg, chiamata così perché intitolata al famoso navigatore olandese. Visitare questa città è come fare un salto indietro con la macchina del tempo. Insieme alla più conosciuta Pyraminden, durante la guerra fredda divenne un simbolo della potenza sovietica, per poi incontrare il declino a fine anni Ottanta: diverse le ragioni: dal crollo dell’Unione Sovietica, all’esaurimento dei giacimenti e agli incidenti in miniera. A differenza di Pyramiden che è stata completamente abbandonata, Barentsburg è ancora attiva con una popolazione di quattrocento persone tra russi e ucraini. Un’esperienza unica!

Esperienze da fare alle Svalbard

Quinto giorno

Oggi è l’ultimo giorno dell’itinerario alle isole Svlalbard. Avrai la possibilità di organizzare un hiking oppure dedicarsi a vedere gli interessanti musei: il Museo delle esplorazioni polari e quello delle Svalbard. È possibile passeggiare anche lungo il fiordo per arrivare in prossimità dei celebri cartelli degli orsi polari, ma non è possibile uscire dall’area di sicurezza (al di fuori della quale è necessario essere muniti di fucile). Durante questa giornata è anche possibile vedere il Svalbard Global Seed Vault, del quale ho parlato nella parte dedicata alle curiosità sulle Svalbard: si tratta di una specie di arca di Noè che raccoglie 850 mila campioni di semi con lo scopo di preservare la diversità biologica e, in caso di catastrofe, avere la possibilità di far ripartire l’agricoltura. Data la temperatura costante del permafrost a -18 gradi, la conservazione è garantita anche se dovesse mancare l’energia elettrica.

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